Come ogni settimana vi proponiamo il focus relativo alle gare disputate nel fine settimana, con un campionato di Lega Pro sempre più appassionante e che sta proponendo sorprese in tutti e tre i gironi. Ecco il punto della situazione:
Neanche il tempo di pregustare il derby del sorpasso in un Menti che sarà presumibilmente sold-out che il Vicenza deve ingoiare un boccone amaro ridimensionando le proprie ambizioni. Lo scherzetto pre-carnavalesco lo fa l'ex allenatore Aimo Diana che, con la sua FeralpiSalò, rifila un secco 2-0 ai biancorossi blindando la terza posizione in classifica dopo alcuni risultati negativi e consentendo al Padova di portarsi nuovamente a +6 in virtù del contemporaneo successo per 3-1 dei biancoscudati su una Pro Patria in caduta libera e seria candidata alla retrocessione diretta.
“Ci credevamo a -10 e con uno scontro diretto perso all’andata, figuriamoci se non ci speriamo ora” ripetono all’unisono i tesserati del Vicenza che, forse, hanno commesso l’errore di non concentrarsi sulla sfida di sabato scorso proiettandosi in largo anticipo a un derby che, a questo punto, potrebbe essere determinante in ottica promozione diretta: al Padova andrebbe bene anche un pareggio, ma quella di Andreoletti non è una squadra abituata a fare calcoli o tabelle. In zona playoff si registra la nuova frenata di Trento e Atalanta23, mentre continua a stupire una Virtus Verona capace di conquistare la terza vittoria consecutiva: dopo Renate e Padova cade proprio l’Atalanta23, un secco 0-3 che conferma la bravura di un allenatore forse sottovalutato come Fresco.
Benissimo anche la Giana Erminio, un poker di successi di fila che permette di allungare sulla zona retrocessione e di alimentare il sogno playoff: alzi la mano chi avrebbe scommesso un solo euro su una rimonta del genere. Inutile pareggio del Novara con l’Alcione Milano, con i piemontesi che rischiano davvero di sprofondare nell’anonimato se non riusciranno a trovare un minimo in più di continuità. In coda male ancora Union Clodiense e Caldiero Terme, ne approfitta la Triestina che batte il Trento e fa un bel balzo in avanti al pari di un Lecco che vince con la Pro Vercelli, ma saluta – per motivi di mercato – lo storico capitano Lepore. Un addio accompagnato da tante polemiche e che depotenzia l’organico soprattutto dal punto di vista della leadership di un veterano che stava facendo ancora la differenza.
Risultati
Classifica: Padova 65, Vicenza 59, FeralpiSalò 48, Albinoleffe 41, Atalanta23 e Trento 40, Novara 37, Alcione Milano, V.Verona e Giana Erminio 36, Lumezzane 35, Renate34, Pergolettese 33, Arzignano 32, Pro Vercelli 30, Lecco 29, Triestina 26, Caldiero Terme 22, Pro Patria 18, Unione Clodiense 15.
E’ stata la settimana del caso Abate, con l’allenatore della Ternana clamorosamente esonerato al netto del secondo posto e del bel gioco espresso e poi richiamato dalla società mentre si stava preparando la conferenza stampa di Liverani. Un dietrofront che avrebbe potuto avere conseguenze negative sul piano psicologico, ma che invece ha rivitalizzato un gruppo capace di reagire all’iniziale svantaggio casalingo con l’Arezzo per poi rimontare in 120 secondi grazie a un calciatore come Cicerelli inspiegabilmente in Lega Pro pur essendo un talento che non sfigurerebbe in nessuna piazza di B. In vetta resta l’Entella, capace di rovinare in 10 minuti l’esordio di Baldini sulla panchina della Spal: successo archiviato in avvio di primo tempo e sensazione che ci sarà davvero tanto da lavorare per il nuovo trainer biancazzurro per evitare una retrocessione che sarebbe una mazzata tremenda per una tifoseria passata repentinamente dal sogno San Siro all’incubo dilettanti. Non va meglio nemmeno all’Ascoli, sconfitto per 2-0 da un Rimini che ora spera di aggiudicarsi il pass per la finalissima di coppa Italia. Ottimo davvero il lavoro di Buscè, così come quello di Menichini a Pontedera. Andate a vedere dove fossero i granata quando ha preso posto sulla panchina con la richiesta di salvarsi senza playout; oggi i toscani sono invece a ridosso delle grandi e stanno mostrando cinismo, equilibrio e organizzazione. Per il Campobasso, invece, ennesima sconfitta, fischi del pubblico e una panchina di Prosperi che traballa dopo soli 180 minuti. Torna al successo dopo tempo immemore il Pescara, una prova di carattere sul sempre difficile campo del Carpi soprattutto perchè gli abruzzesi erano andati in svantaggio in avvio di primo tempo rischiando un forte contraccolpo psicologico. In coda da segnalare l’esonero di Bonera, visto che il suo Milan Futuro continua a perdere e a incassare gol a grappoli, mentre il Legnago sembra la principale indiziata a retrocedere direttamente. Il mercato di gennaio non ha dato i rinforzi necessari a Contini e il Sestri Levante, al netto del penultimo posto e del rocambolesco ko interno con la Pianese, sembra avere una marcia in più
Classifica: Entella 57, Ternana 54, Torres 50, Vis Pesaro 48, Pescara 47, Arezzo 40, Pineto e Pianese 38, Rimini 36, Pontedera 33, Gubbio 32, Ascoli 30, Carpi e Perugia 29, Campobasso 27, Lucchese 26, Spal 24, Milan Futuro 22, Sestri Levante 18, Legnago 15.
E’ successo di tutto nell’ultima giornata, una serie di pronostici totalmente sovvertiti e una classifica che cambia settimana dopo settimana. In questo caso c’è la caduta della grandi, visto che il Monopoli perde la chance di conquistare la vetta della classifica soccombendo in casa a cospetto di un Catania che avrebbe rischiato grosso in caso di passo falso, con la panchina di Toscano in bilico e una tifoseria ormai costantemente in contestazione. Il gol fortunoso, ma preziosissimo di Ierardi a ridosso del novantesimo ha restituito un minimo di serenità agli etnei, squadra obiettivamente troppo forte per essere così distante dal primo posto; ormai da due anni i risultati del campo sono inversamente proporzionali agli innegabili sacrifici economici della società. Va male anche all’Avellino, battuto per 1-0 a Foggia in una gara dai contenuti tecnici modesti, con pochissime occasioni da gol e con un secondo tempo molto negativo da parte della formazione di Biancolino. Il mister ha palesato un certo nervosismo nella conferenza stampa post-partita, ma l’interrogativo del pubblico è lecito: un allenatore inesperto avrà la forza e la capacità di guidare un gruppo fortissimo nei singoli, ma composto da tante “prime donne” e che ha l’obbligo di vincere dopo una serie di stagioni fallimentari? E non va bene nemmeno al Benevento. Nel giorno dell’esordio di Pazienza (ha diviso la piazza l’esonero di Auteri), i giallorossi perdono per 2-0 contro una Juventus NG che sta viaggiando alla grande da quando Brambilla ha preso il posto di Montero. Ad aprire le danze un eurogol del solito Guerra, 90 minuti di dominio assoluto da parte dei bianconeri; bisogna ricordare, però, che l’organico del Benevento è composto prevalentemente da giovani e dunque era impossibile immaginare una fuga in solitaria verso la cadetteria. E non aver preso l’attaccante nella sessione invernale del calciomercato ha indebolito ulteriormente l’organico, con Vigorito che potrebbe mettere in discussione anche l’operato del direttore sportivo Carli. E così vola in testa l’Audace Cerignola: 0-1 a Caserta grazie a un super gol di Achik ed esame di maturità superato, al netto di un rigore che manca ai padroni di casa e di una prova forse meno spettacolare rispetto agli standard abituali. Sta provando a guadagnare terreno il Crotone, con Tumminiello ormai abbonato alla doppietta e Longo sempre più al centro del progetto: visto che cambiare guida tecnica non è sempre la soluzione e che, a volte, vale la pena concedere tempo senza essere frettolosi? In coda commentare le vicende di Turris e Taranto è diventato obiettivamente inutile, quasi come sparassimo sulla croce rossa. I campani (che sono scesi in campo senza nemmeno il gagliardetto da scambiare col capitano del Trapani, pare che ora i calciatori debbano auto-tassarsi per andare in trasferta) hanno perso 0-4 e sperano di poter finire la stagione pur con un destino segnato. I pugliesi, imbottiti di ragazzini di belle speranze esposti a brutte figure, ne prendono altri sei: alcuni tifosi presenti a Sorrento hanno provato ad evitare lo svolgimento del secondo tempo, per la serie “staccate la spina, non ne possiamo più”. Spettro fallimento?
Classifica: Audace Cerignola 51, Monopoli 48, Benevento e Avellino 46, Crotone 43, Potenza 42, Catania e Trapani 38, Sorrento e Giugliano 37, Picerno 36, Juventus 34, Altamura 33, Foggia 32, Latina 30, Cavese 29, Casertana e Messina 26, Turris 6, Taranto -6.
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